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sabato 26 settembre 2015

Come non mi vuoi

Un'immersione, a caldo e in apnea, nel mondo femminile, tra desideri, proiezioni e rese dei conti.


Se lo vuoi...

Per i tipi della Echos Edizioni 'Come non mi vuoi' vede la luce nel giugno 2015 e subito parte per lo Scrivere Festival di Tolentino, dove, in buonissima compagnia, inizia a farsi conoscere.

Scrivere Festival




La promozione continua e ad agosto 'Come non mi vuoi' sbarca a Silvi Marina, presso la Rio Bo Libreria, con la scrittrice Caterina Falconi a presentarlo e le attrici Monica Di Bernardo e Debora Giobbi a leggerne alcuni brani.
Una serata bellissima.







Il 26 di agosto arriva a San Benedetto del Tronto, all'interno della rassegna letteraria 'Scrittori sotto le stelle', e in uno degli stabilimenti storici della città, lo Chalet Da Luigi, parla e fa parlare di sé.
Un successo.









Deobora Giobbi, voce di Come non mi vuoi, e Lucilla Santostasi, violoncellista.


Violoncellista e attrice a dare vita a Come non mi vuoi.


Il due di settembre, con ampia rassegna stampa, 'Come non mi vuoi' si racconta ad Ascoli Piceno, nel Caffè Giardino, con la giornalista Alessandra Addari, che presenta la serata, la psicologa Fiammetta Monte, che approfondisce alcune tematiche femminili, la pittrice Erika D'Elia, che presenta un quadro dedicato al libro e per questo appositamente realizzato, e l'attrice Debora Giobbi, che ne legge alcuni brani.

















Tra le tappe di questo viaggio l'autrice racconta un po' di sé e del suo romanzo nel blog 'Libro Guerriero', dove la scrittrice Marilù Oliva le dedica un'intervista, con il suo solito tocco deciso e profondo. Potete leggerla proprio qui.


Ma 'Come non mi vuoi' non si ferma e dopo un'estate ricca di incontri proseguirà il suo viaggio il 15 di novembre a Milano, presso l'Associazione culturale Apriti Cielo!, il 29 novembre a Recanati, presso la Libreria Caffè Passpartout, e nel mese di dicembre a Roma. 




E vi aspetta, tutti tutti. Sia alle presentazioni, dove ci sarà anche la sua autrice, sia nelle librerie, oppure, se proprio non volete muovervi, nello Store della Echos Edizoni, ordinabile da subito e con lo sconto, senza attese, proprio qui!



 ...vi aspettiamo!

mercoledì 24 giugno 2015

Come non mi vuoi di Nuela Celli

Acquista



A breve online e nelle migliori librerie, Come non mi vuoi”, per i tipi della Echos Edizioni.

Un’immersione, a caldo e in apnea, nel mondo femminile, tra desideri, proiezioni e rese dei conti.

E intanto, quel pensiero strisciante faceva il suo corso e le proiettava immagini e scenari possibili, che subito attivavano il suo sistema nervoso, stimolando degli impulsi che in quella notte disperata, a nudo e senza alibi di fronte alla sua vita, creavano dei crateri enormi, come quelli che si vedono sulla Luna.
Era tutto il giorno che l’odore e le tracce di quell’uomo glielo facevano ronzare in testa. Più o meno vestito, più o meno affabile. E più ci pensava e più si sentiva attratta da quel corpo armonioso, dalla bellezza dei suoi lineamenti, dalla pacatezza dei suoi gesti e delle sue espressioni, dalla voce calibrata, ferma, priva di ogni accento, e forse anche da quella sorta di distacco che sembrava nutrire per chiunque lo circondasse.”


mercoledì 11 marzo 2015

Tentazioni




Sparo nel vuoto.
Fff...un'emissione di onde sonore nel nulla che mi attornia, onde che partono dalla mia voce, che oltrepassano l'ugola, sfilano tra i denti e tramite la radio vengono sparate nello spazio buio.
Fff...
Cazzo, quest'aggeggio è un trabiccolo; per farlo funzionare ci vuole l'intelligenza di un pollo, eppure si riesce a sbagliare.
Ehm...
Ciao, ciao a tutti!
Ora mi presento. Sono Andros 81004, controllore di bordo del cargo Beta 700200 HCF, appartenente alla compagnia Tetrax Spazio Trasporti s.n.c., persosi nel lontano territorio delle Gole Nere, su un dinamitico satellite del pianeta che ho battezzato Luna Blu, fuori dai sistemi stellari riconosciuti, fuori da ogni segnale percepibile, in altre parole: in culo al mondo!
Sopravvissuti all'atterraggio di fortuna: io.
Gli altri tre componenti dell'equipaggio sono morti durante l'impatto, già impacchettati nelle apposite capsule Preservit, tremila anni di mantenimento sopracutaneo garantito, nonostante qualche scricchiolio della carcassa e magari una floscezza innaturale nella posa.
Se soltanto ci penso ho i brividi... Non ho letto tutte le istruzioni, ma, cazzo! quelli dureranno più di me! 
E quando mai andrò a ficcarmi dentro a quel sarcofago di merda!
Non ho neanche la voglia di guardarli.
Pensavo che sentendomi solo, dopo un po', avrei avuto voglia di fissarli, magari di scambiarci due chiacchiere, perché no?
Si può impazzire, sapete?
Ci sono scorte di cibo per almeno centoventi anni,  cibo ben impacchettato, che quando si apre diventa fumante e i cui colori si fanno vividi, come 'sane porzioni di manicaretti appena preparati' recita la pubblicità. 
E magari sono stati preparati prima che io nascessi. 
I germi, i batteri, i vermi, con loro non hanno la meglio, non riescono a vincere.
Con me invece non accadrà.
Ah ah ah!
La mia carcassa marcirà imbrattando di vermi, liquidi puteolenti e gas, le squallide pareti asettiche di questo cargo, che poi non è più un cargo oramai, ma una casa, sigillata come una tomba, una tomba il cui silenzio ferisce le orecchie.
Sono qui e penso.
Ma se penso non vivo più in questa situazione, sopravvivo soltanto.
Parlo e respiro. 
Automatico, no?
L'ossigeno fa il suo corso, si inala, va al cervello e tutto questo incredibile meccanismo biologico segue il suo corso. 
Indifferente.
L'elettricità la risparmio. Quella sì!
Il generatore è un po' malandato.
Fuori è tutto buio, ho spento i puntatori.
Ma a volte, improvvisa e inaspettata, c'è un'eruzione del vulcano 07, non lontano da qui.
07 perché finora ne ho contati otto nella valle dove s'è accasciato questo catorcio, soltanto otto davanti alla mia visuale; ce ne deve essere un numero impressionante su questo satellite feccioso!
Le eruzioni, oltre ad avvelenare l'aria fetida che c'è là fuori, emettono incredibili quantità di luce rosso fuoco; per degli attimi splendidi questa luce incandescente illumina l'orizzonte, lo riempie di anfratti, picchi, valli e profili taglienti, il cielo si fa bellissimo... e il cuore mi gongola.

E così, cari amici miei, rimango seduto sulla poltrona nera dei comandi. Tutte le lucette sono spente e l'unico rumore che riempie la stanza non è la mia voce, che tra l'altro ormai non sento più (a volte ho dei dubbi, e non so se sto parlando oppure pensando), ma sono i miei stessi pensieri. 
Sono loro a far rumore. 
Gracchiano, raspano, annaspano, a volte gridano pur di venire alla luce.
Ho passato una vita a correre, operare, lavorare, volare, partire, ritornare.
Ora non ho più nulla da fare. 
Sono qui, unico obbligo rispetto al futuro: morire.
Ma ho trent'anni e come pilota di cargo godo di un'ottima salute. Trasportavamo scorie radioattive e i controlli medici sono molto severi per noi piloti. 
Un carico radioattivo... e chissà se una fuga di materiale dalla stiva potrebbe fecondare questo mondo ancora più velenoso della radioattività!
Il fatto certo è che mi ci vorranno ancora anni e anni prima di invecchiare, e poi ancora anni di agonia prima di morire.

E poi... e poi c'è lei.
Quando mi sembra di impazzire e vorrei trovare la forza di ammazzarmi... La mia croce.
Arriva quando perdo la cognizione del tempo, quando magari ho dormito ore e mi sembra sia passato poco meno di un minuto.
In quei momenti arriva lei.

Quando la mia vita scorreva normale, quando ti vedevo in carne e ossa e ti parlavo, sentivo il tuo odore e ti vedevo emozionarti ai miei gesti, allora eri sempre sfuggente e ritrosa!
Una parola, uno sguardo ambiguo e poi sparivi. 
Mi hai scavato dentro un senso di vuoto che non ho più saputo colmare, hai spazzato via ogni altro desiderio possibile e poi te ne sei sempre andata.
Di fretta, bella, indaffarata, con la tua vita così lontana dalla mia.
Ora mi guardi intrigante, e ogni volta ridi dei miei stupidi tentativi di farla finita.
Le tue labbra tese sembrano dirmi: 
"Fattene una ragione, qui non ci manca nulla! Siamo io e te, al diavolo quel mondo pieno di porcherie che continua a vorticare senza senso!"
Già.
Fuori dalle rotte possibili, in un mare di magma verde... Io e te.
A volte ti strozzerei quando sembri gongolarti in questa situazione di merda! Ma le mie mani si avventano sul nulla e stringono soltanto la mia disperazione.
Quando sei sui miei fianchi invece, come ti dimeni, come sei vera, saporosa, sudata, tremendamente reale!
Ma poi sparisci di nuovo e mi lasci in questa terribile solitudine.
Come adesso...
Parlo da solo alla radio, oramai non mando più neanche S.O.S o appelli.
Sono qui e basta.
Solo. 
Infinitamente solo.
Per sempre.

Cosa fai lì?
Dico, ma sei pazza?! 
Mi fissi e come al solito non parli, oltre il vetro, e mi fai tutti quei cenni...
Là fuori c'è l'inferno, nessuna tuta può reggere l'atmosfera acida e marcia che c'è lì.
E io sto bene di testa, non l'ho mica dimenticato!
Senza maschera, senza tuta... seminuda per giunta!
Quanto sei pazza! 
Eppure a guardarti sembra facile, ci si potrebbe quasi provare!
Sei impaziente, eh?
Ti manco, vero?
Ma allora dov'eri finita?!
Mi sei mancata da andare fuori di testa!
Non reggerei ad altre ore senza di te, in questo minuscolo cargo perso nell'infinito!
Sai cosa ti dico? 
Adesso arrivo!
Sembra facile.
Molto facile!
Aprirò quel maledetto portellone che mi sigilla da più di un anno e finalmente ne parleremo.
Di me e di te!
E della nostra vita insieme!
Non voglio più rimandare!
E' arrivato il momento, amore, non posso più aspettare.
E tu, mi raccomando, non ti muovere, non scappare coma al solito!
Dobbiamo parlare.
Dobbiamo mettere un punto a tutta questa storia!
Se sei arrivata fin qui, ci sarà un motivo, no?
E allora parliamone! 
Eccomi! 
Sto arrivando!
Non ti muovere, ancora un attimo e sarò lì!
Amore mio!
Arrivo!


Fff...